Confcommercio ASCOM Home page

Pensioni 2024: ecco cosa cambia con la Legge di Bilancio

2024-01-29

La Legge di Bilancio 2024 è stata approvata in via definitiva in Parlamento: ecco una sintesi delle novità in arrivo relative alle Pensioni 2024, in attesa della circolare Inps che verrà pubblicata successivamente con tutte le specifiche previste per le singole prestazioni.


Pensione di vecchiaia 2024
Nel 2024 la pensione di vecchiaia resta ferma a 67 anni di età, esattamente come deciso dalla Legge Fornero. Per tutti i dipendenti pubblici e privati, uomini e donne valgono quindi i seguenti requisiti:


Quota 103
È confermata la proroga di un anno di «Quota 103» (62 anni e 41 anni di contributi). Tuttavia chi aderirà nel 2024 avrà l’assegno decurtato due volte:


Le novità sulle Pensioni 2024 vedono l’accrescere della durata delle finestre mobili, ovvero il tempo di attesa che deve trascorrere tra la maturazione dei requisiti (62 anni e 41 anni di contributi) e la percezione del primo rateo pensioni¬stico. Rispetto agli attuali tre mesi (sei mesi per i dipendenti pubblici) l’attesa sale a sette mesi e a nove mesi per i dipendenti pubblici.


Per il resto l’impianto della misura è lo stesso dell’attuale Quota 103. Confermato, in particolare, l’incentivo al posticipo al pensionamento cioè la facoltà per l’assicurato di optare per la corresponsione in busta paga della quota di contribuzione IVS a suo carico (di regola il 9,19%).
Si precisa che chi ha maturato i requisiti di «Quota 103» entro il 31 dicembre 2023 mantiene le condizioni più favorevoli previgenti. In particolare il calcolo con il sistema misto e la finestra mobile di tre mesi.


Opzione Donna
Opzione Donna viene confermata con le restrizioni attuali (cioè solo caregivers, invalidi 74% e disoccupate) a condizione che siano raggiunti 61 anni (ora 60 anni) e 35 anni di contributi al 31 dicembre 2023. Restano le riduzioni di un anno del requisito dell’età anagrafica per ogni figlio sino ad un massimo di due anni e le finestre mobili di 12 mesi per le dipendenti e 18 mesi per le autonome.


Ape Sociale
L’Ape Sociale viene prorogata fino al 31 dicembre 2024 ma sale il requisito anagrafico: al posto degli attuali 63 anni si potrà accedere allo strumento con il requisito di almeno 63 anni e cinque mesi. Salta inoltre l’ampliamento delle categorie di lavoratori gravosi riconosciute dalla legge n. 234/2021 nel biennio 2022-2023 e le relative riduzioni contributive per edili e ceramisti. Viene, inoltre, aggiunta la regola, oggi assente, dell’incumulabilità totale della prestazione con i redditi di lavoro dipendente o autonomo ad eccezione del lavoro occasionale entro un massimo di 5.000 € annui.


L’assegno è sempre calcolato col sistema misto ma con le limitazioni dell’importo massimo a 1.500 € lorde mensili, senza tredicesima e senza gli adeguamenti dovuti all’inflazione fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia a 67 anni.
Per i contributivi puri, cioè i soggetti privi di anzianità al 31.12.1995 viene eliminato il limite di 1,5 volte l’assegno sociale per l’accesso alla pensione di vecchiaia a 67 anni con almeno 20 anni di contributi ma viene inserito un limite diversificato per accedere alla pensione a 64 anni e 20 anni di contributi. In particolare si sale a 3 volte l’assegno sociale salvo si tratti di donne con figli nel cui caso la soglia resta pari a 2,8 volte se c’è solo un figlio mentre scende a 2,6 volte in presenza di almeno due figli.
La pensione a 64 anni e 20 anni di contributi, inoltre, registra ulteriori strette:


Indicizzazioni
Cambia anche il meccanismo delle rivalutazioni delle pensioni a fasce. Anche nel 2024 gli importi cresceranno:


È inoltre confermata la super-rivalutazione assegni minimi per gli over 75.


Sanità ed Enti Locali
A seguito di un emendamento proposto dal Governo gli assicurati presso le ex casse di previdenza amministrate dal Tesoro (CPDEL, CPI, CPS e CPUG) in pos¬sesso di meno di 15 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995, subiranno la prevista riduzione delle aliquote di rendimento della pensione solo se maturano i requisiti per la pensione anticipata dal 1° gennaio 2024 (cioè 41 anni e 10 mesi di contributi le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi gli uomini; 41 anni di contributi i cd. lavoratori precoci).
Sono esclusi, comunque, i soggetti che:


L’emendamento messo a punto dal Governo prevede ora:


Tutto il personale iscritto alle ex casse di previdenza amministrate dal Tesoro (CPDEL, CPI, CPS e CPUG), anche coloro che hanno più di 15 anni di contributi al 31 dicembre 1995, subirà, inoltre, un aumento della finestra mobile in caso di accesso alla pensione anticipata (cioè 41 anni e 10 mesi di contributi le donne; 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini; 41 anni di contributi i lavoratori precoci).
Dagli attuali 3 mesi, validi per chi ha maturato il requisito entro il 31 dicembre 2023, l’attesa sarà di:


Nulla cambia in materia di finestra mobile per le altre prestazioni pensionistiche.


Riscatto periodi contributivi
Viene introdotta una nuova agevolazione sperimentale per il riscatto di periodi non coperti da contribuzione fino a 5 anni, rivolto agli iscritti a tutte le gestioni Inps soggetti al calcolo contributivo (privi di contributi prima del 1996) con versamento degli oneri rateizzabile fino a 12 anni oppure tramite il datore di lavoro grazie a compensazione con premi di produttività.

 

Il Patronato 50&PiùEnasco è a tua disposizione per fornirti la consulenza e l’assistenza necessarie per tutte le prestazioni di natura previdenziale
Piazzale dei Mutilati, 6 – Pordenone
Tel. 0434.549462
e-mail: enasco.pn@enasco.it 

 

Fonte 50 & PIU' ENASCO news

Confcommercio Pordenone | Tel: 0434 549411