2013-11-29
Documento Snag sulle liberalizzazioni
Una situazione insostenibile quella dei rivenditori di giornali della provincia ormai schiacciati da una crisi che, come altri settori del terziario, non lascia scampo e dove la ripresa è ancora lontana causa soprattutto la pressione fiscale che incide pesantemente sulle imprese e, non ultimo, le liberalizzazioni che hanno prodotto la desertificazione dei piccoli centri.
E’ stato un grido di aiuto quello che i rappresentanti provinciali dello Snag-Confcommercio (sindacato autonomo giornalai) hanno chiesto al vicepresidente della regione, nonché assessore alle attività produttive Sergio Bolzonello, durante l’incontro svoltosi nella sede degli uffici di rappresentanza dell’ente a Pordenone.
La delegazione dello Snag, composta dal presidente Giancarlo Cattaruzza unitamente al vice Maurizio Romano, dopo aver illustrato sulla situazione difficile delle circa 225 edicole attive in provincia, ha consegnato nelle mani di Bolzonello un documento di programma dove viene chiesto ufficialmente di disciplinare il sistema autorizzatorio e di pianificazione del settore; settore colpito ormai da una liberalizzazione selvaggia che, in questo momento, non fa ripartire l’economia.
Rivolgendosi all’assessore il presidente Cattaruzza ha ricordato che “ci sono imprenditori che vorrebbero abbandonare la propria attività, ma non possono farlo per un senso di responsabilità nei confronti dei loro dipendenti o dei familiari collaboratori ma anche per aver contratto debiti il più delle volte necessari al pagamento di imposte dovute. Altri, invece, hanno chiuso i battenti incidendo negativamente sui livelli occupazionali”.
Precisa l’analisi fatta poi dal vice dello Snag Romano. In provincia di Pordenone solo il 9,3 per cento delle edicole (sono 227) risulta avere un reddito sufficiente di sussistenza, mentre il 22 per cento non realizza vendite sufficienti a coprire le spese amministrative dovute all’agenzia incaricata alla distribuzione del materiale editoriale. Il guadagno di un’edicola, derivante dalla vendita dei giornali compresi i periodici, è del 18,62 per cento. Il fatturato medio di una rivendita in provincia è di circa 70 mila euro per un reddito annuo pari a 13.034 euro al lordo delle spese di gestione, amministrative, contabili e delle tasse.
Per questo le rivendite spesso sono abbinate ai generi di monopolio, quindi un’attività mista (tabacchi e giornali) che però risente anch’essa pesantemente della crisi.
A segnare ulteriormente la contrazione del fatturato delle edicole le politiche editoriali che propongono quotidiani nel web, nonché abbonamenti scontati fino al 70 per cento.
Tutto questo induce la clientela ad abbandonare l’acquisto tradizionale. Dal canto suo l’assessore Bolzonello si è detto disponibile a verificare le istanze della categoria, facendosi altresì portavoce anche in ambito nazionale, soprattutto per quanto riguarda il sistema autorizzatorio già previsto dall’attuale legge regionale.
Nella foto un momento dell’incontro.
Confcommercio Pordenone | Tel: 0434 549411