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Redditometro – Chiarimenti – Comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate del 20 gennaio 2013

2013-01-21

Come noto, con il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 24 dicembre 2012, recante “Contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacità contributiva sulla base dei quali può essere fondata la determinazione sintetica del reddito”, è stata data attuazione al nuovo “redditometro” che entrerà in funzione da quest’anno e verrà utilizzato per verificare i redditi contenuti nelle dichiarazioni presentate dal 2010 (periodo d’imposta 2009).


Ora, con il Comunicato stampa del 20 gennaio 2013, l’Agenzia delle Entrate, a seguito di alcune notizie pubblicate sugli organi di stampa, ha fornito in merito alcuni chiarimenti.


In particolare, l’Amministrazione finanziaria ha precisato che i pensionati, titolari della sola pensione, non saranno mai selezionati dal nuovo “redditometro”, che è “uno strumento che verrà utilizzato per individuare i finti poveri e, quindi, l’evasione ‘spudorata’, ossia quella ritenuta maggiormente deplorevole dal comune sentire”.


Nell’ambito del nuovo “redditometro” dovranno, pertanto, finire solo i casi più “eclatanti” di scostamento tra dichiarazione dei redditi e tenore di vita, ricostruito attraverso i consumi.


Al riguardo, si legge nel Comunicato stampa, “Si tratta dei casi in cui alcuni contribuenti, pur evidenziando una elevata capacità di spesa, dichiarano redditi esigui, usufruendo così di agevolazioni dello Stato sociale negate ad altri che magari hanno un tenore di vita più modesto”.

Infine, l’Amministrazione finanziaria ha ribadito quanto già affermato in precedenti occasioni, ossia che:

- già in fase di selezione, le posizioni con scostamenti inferiori a 12.000 euro non saranno prese in considerazione;
- in base alla convenzione annuale con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia delle Entrate dovrà effettuare ogni anno 35.000 controlli utilizzando il nuovo “redditometro”. Tale azione sarà efficace “se diretta a individuare casi eclatanti e non leggeri scostamenti tra reddito dichiarato e quello speso”.

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