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Un calendario per le aperture domenicali

2012-02-14

Soddisfazione è stata espressa dall’Ascom-Confcommercio e dalle Organizzazioni sindacali di categoria Cgil, Cisl e Uil sul tavolo aperto fra le parti per procedere a una sorta di regolamento sulle aperture domenicali e sugli orari della media e grande distribuzione provinciale.

Dunque nonostante la liberalizzazione degli orari varate dal decreto Monti e dalla direttiva Bolkestein, si sta andando verso un’autoregolamentazione del settore al fine di evitare aperture domenicali senza limitazioni.

E in questo senso al tavolo di confronto di Confcommercio un primo impegno è stato raggiunto: gran parte delle aziende danno confermato la volontà di tenere chiusi i negozi nelle festività religiose e civili – circa una dozzina nel corso dell’anno – così come previsto dalla vecchia normativa regionale (Legge 29/2005)."Il tema delle liberalizzazioni non può essere decontestualizzato dal tessuto territoriale in cui il commercio vive – ha spiegato Susanna Pellegrini, della Filcams Cgil intervenendo all’incontro -. Diventa prioritario per imprese, sindacato e auspico anche istituzioni,  governare un processo come quello delle liberalizzazioni  in un territorio colpito da una profonda crisi industriale. In un contesto in cui i la domanda è superiore alla offerta  liberalizzare  orari e licenze commerciali significa creare ulteriore precarietà in termini occupazionali mettendo  in sofferenza il piccolo e medio commercio . Auspichiamo che  questo primo positivo  confronto  dia seguito ad una concertazione territoriale responsabile e  virtuosa che tenga conto degli interessi di tutte le parti e non da ultimi i lavoratori”.

Dal canto suo, invece, il presidente provinciale di Confcommercio, Alberto Marchiori, si è detto “soddisfatto per un calendario unificato di proposte che porteranno ad una omogeneità sul territorio tra media e grande distribuzione. Questo garantirà, finalmente, una giusta dignità fra lavoratori e imprese. In un momento così difficile per la nostra economia il mercato non può essere a briglie sciolte, ma deve essere indirizzato verso un sistema di regole a tutela soprattutto di consumatori e famiglie”.

Al summit, convocato nei giorni scorsi nella sede provinciale dell’Ascom, sono intervenuti anche i responsabili di società dei centri commerciali: Bennet, Conad, Crai, Centro Meduna Ipercoop, Centro Serenissima, Coop operaie Triestine, Trony e Despar. Assenti, invece, Pam, Emisfero, Oviesse e Decathlon che saranno convocati per un nuovo incontro fissato dalla Confcommercio dopo le festività pasquali.

 

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