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Vogliamo tornare a lavorare nelle nostre Imprese - Appello del nostro Presidente Alberto Marchiori

2020-04-30

Comunicato Stampa del 29.04.2020

 

«La crisi economica del 2008, per altro tutta Italiana, ha mietuto molte vittime tra gli imprenditori e, per evitare che quella di oggi ne provochi ancora di più, è estremamente doveroso procedere alla riapertura immediata delle attività del Terziario, ovviamente nel rispetto delle regole di sicurezza».

 

Così ribatte con forza il presidente provinciale di Ascom-Confcommercio Alberto Marchiori che sottolinea come «Il Governo degli esperti (ben 450 persone), così come quello degli ‘annunci’, continua a propinarci con i vari Dpcm, provvedimenti che secondo loro sono del tutto favorevoli alle Imprese. Ma con quale risultato?

Vediamoli in sintesi:

 

Nell’ultima conferenza stampa del presidente del Consiglio sono stati annunciati dei finanziamenti a fondo perduto per le imprese e per il ristoro dei canoni di locazione. Anche qui bene verrebbe da dire, ma quando? In Germania, in Olanda, in Svizzera e in Spagna questi contributi sono stati versati direttamente sui conti correnti dei contribuenti in un arco di tempo compreso fra le 24 ore fino a un massimo di 7 giorni. Per il Paese Italia sono già trascorsi 2 mesi e nulla si è visto nelle tasche degli imprenditori.

 

I due rami del Parlamento sembrano praticamente espropriati del loro ruolo legislativo visto che il Paese viene ormai governato esclusivamente da decreti (Dpcm). A questo punto non è forse opportuno che gli eletti dal popolo Italiano si occupino democraticamente di legiferare, senza passare per le maglie della burocrazia? Oltretutto in un momento di emergenza mondiale perché non dare via libera alle opere infrastrutturali bloccate proprio dal ‘virus della burocrazia’? Un sistema sicuro per incrementare posti di lavoro e sconfiggere, una volta per tutte, ogni forma di assistenzialismo».

 

E ancora: «Il Paese ora deve ripartire e solo con un sostegno a tutto il sistema imprenditoriale ne potrà uscire a testa alta. Per quanto riguarda la ‘fase 2’ questa doveva tener conto delle diverse situazioni verificatesi negli ambiti regionali al fine di sbloccare - con le dovute cautele e precauzioni del caso - il mondo del Terziario, congiuntamente a quello dell’Artigianato, dell’Industria e, più in generale, quello del culto religioso e della cultura e dell’istruzione. Guarda caso, invece, sono stati decisi solo ulteriori rinvii alle riaperture che scattano sì dal 4 maggio per alcune tipologie merceologiche, ma si protraggono, poi, fino al 18 maggio per il settore dell’abbigliamento e addirittura al 1 giugno per i Pubblici Esercizi come bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie, oltre ai parrucchieri ed estetiste.
Ecco perché i nostri imprenditori sono profondamente delusi e sul piede di guerra contro questo Governo incapace di scelte coraggiose. Forse tutto questo è frutto di una grande improvvisazione messa in atto da ‘apprendisti stregoni’, oppure si tratta di reale abuso di potere?»

 

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