L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con la Circolare n. 8 del 25 luglio 2019, indica le modalità con cui il personale ispettivo dovrà svolgere gli accertamenti ai fini della repressione dei reati legati alla percezione del reddito di cittadinanza.
Ai sensi dell’art.7 del DL n. 4/2019 chi, fruendo del reddito di cittadinanza, avvia una nuova attività di lavoro senza comunicarlo all’INPS entro 30 giorni commette un reato punito con la reclusione da due a sei anni.
Stesse conseguenze per tutte le condotte volte ad ottenere o a conservare indebitamente il beneficio.
Anche il datore di lavoro che impiega il percettore del reddito vedrà applicarsi la maxisanzione maggiorata del 20% e senza possibilità di diffida.
Fonte Notiziario Seac