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Commercio: chiude un negozio al giorno

A seguito della manifestazione di protesta, organizzata nel settembre scorso, della Confcommercio Pordenonese insieme alle altre componenti regionali  si sono levate le critiche di alcuni esponenti del Mondo politico ed economico.

 

La protesta  che è stata accompagnata da una seria  " Proposta " è ancora oggi più attuale perché la situazione economica del nostro Paese si è ulteriormente aggravata con i recenti provvedimenti del Governo Monti.

 

Infatti la burocrazia, nonostante le apparenze e i colpi di teatro, è notevolmente aumentata. Ciò dimostra, ancora una volta, l'incapacità di questo Governo nel  saper controllare e amministrare in modo adeguato il nostro Paese.

 

Inoltre, con un metodo del tutto "innovativo" si è pensato bene di aumentare il livello di tassazione ritenendo  di introdurre una nuova imposta (IMU) che ha sostituito l'ICI (imposta comunale sugli immobili). La nuova IMU, che colpirà anche la prima casa, peserà  come minimo il doppio dell'attuale ICI. Inutile dire che l'applicazione di questa nuova imposta oltre ad essere molto gravosa sarà anche  iniqua. Per esempio pensiamo alla diversità di rendite catastali tra nord, centro e sud Italia (si verifichi se un appartamento ai Parioli di Roma ha una rendita come uno di Pordenone).

 

La vera sorpresa i contribuenti l'avranno a giugno quando dovranno versare le imposte e si renderanno conto che, nella maggior parte dei casi, non avranno la disponibilità economica necessaria.

 

Ciò nonostante siamo consapevoli che l'attuale Governo giustamente ha aumentato i controlli fiscali e quindi colpito gli Evasori, mentre ha continuato nella lotta contro la criminalità e recuperato in termini di credibilità a livello internazionale.

 

Però l'imprenditore, piccolo, medio o grande che sia si sta rendendo conto che non può più sostenere questo fisco e questa burocrazia asfissianti, che pesano nella misura di almeno il 70% sul fatturato e che unito ad una crisi  sempre più gravosa, contribuiscono gradualmente e quotidianamente alla chiusura delle aziende.

 

In aggiunta a tutto ciò si è già pensato ad una altra scialuppa di salvataggio: l'aumento dell'IVA al 23%! Una vera Cuccagna!

 

Come può un Governo di "professori" pensare che aumentino le entrate dell'Erario se le aziende chiudono e se si riducono i posti di lavoro? Un Paese alla fame può uscire da questa crisi? E la lotta agli sprechi? L'eliminazione dei benefici delle varie caste?  Le vere liberalizzazioni che tocchino chi realmente mette le mani in tasca agli Italiani? (Assicurazioni, Banche, Energia, Multutility, ecc.) I provvedimenti per la crescita del Paese e del rilancio dei consumi?

 

Tutto questo dove è finito?

 

La nostra protesta continuerà a tutela delle nostre imprese, vera forza vitale del paese.

 

Mi preme ricordare a coloro  che invocano il nostro aiuto per combattere contro le ingiustizie di Equitalia e per chiedere la minima applicazione dell'IMU ai Comuni, che noi saremo presenti (a patto che non si facciano strumentalizzazioni di tipo politico/partitico) con l'augurio che costoro partecipino alla nostra battaglia più ampia e ancora più importante: una battaglia di equità e di giustizia.

 

Alberto Marchiori
Presidente Confcommercio Imprese per l'Italia
Ascom Pordenone

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