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Manifestazione di protesta: i Dirigenti Ascom con Marchiori

L'Ascom-Confcommercio provinciale, al di là delle critiche giunte soprattutto dalla parte politica, conferma la linea intrapresa e il coordinamento per l'organizzazione della protesta con la Confartigianato.

Del resto in seno all'Associazione è stato istituito recentemente un Comitato con il preciso compito di portare gli imprenditori in piazza, stanchi ormai di essere presi in giro da una classe politica che non ha saputo dare concrete risposte alle vere esigenze delle imprese. E' chiaro che non si vuole sparare sul mucchio anche perché in questi anni ci sono stati politici che si sono comunque impegnati per sostenere le reali esigenze della categoria. Il disappunto è per quella classe politica che sta abusando di privilegi e non è vicino alla gente e alle imprese.

"La linea è tracciata - ha sottolineato Maurizio Fioretti presidente del settore tessile - abbigliamento -. Noi saremo in piazza per dire del disagio e delle difficoltà che le nostre aziende stanno in questo momento attraversando e dove anche i livelli occupazionali sono ormai a rischio".

Per il vicepresidente del gruppo ristoratori, Bruno Scolaro, "è giunta l'ora di dire basta. Ogni giorno siamo combattuti fra burocrazia, balzelli inutili e pressione fiscale. Non riusciamo più a lavorare serenamente all'interno delle nostre attività già provate da una crisi senza tempo. Il dodici settembre anche noi mobiliteremo tutta la categoria".

"Vogliono lo scontro sociale. I nostri politici non sono più in grado di governare. Con il loro modo di fare e per garantirsi i privilegi acquisiti hanno messo in ginocchio le nostre aziende. Basti vedere, ad esempio, gli Studi di settore. Servono esclusivamente per raccogliere in maniera spropositata soldi e soldi. E se non paghi ti mettono multe salate che, prima o poi, ti costringono a chiudere per sempre l'azienda - così esprime la propria rabbia Dino Cancellier, presidente del mandamento Ascom di Prata, che sulla protesta della piazza condivide la partecipazione".

Anche i pubblici esercizi si uniranno alla manifestazione di settembre perché - come ha detto il presidente del gruppo Enrico Focone - "non sono più in grado di tirare avanti. Troppi balzelli, troppa pressione fiscale. In questo modo anche noi saremo costretti di questo passo a licenziare i dipendenti".


Ladislao Kowalski, presidente del gruppo Attività di Servizio sottolinea come "questo  settore è il primo ad essere sacrificato dai processi economici. Difficile pensare a una ripresa economica se la spesa pubblica sta diventando, ogni giorno,  incontrollabile e mastodontica".

Per quanto riguarda invece le dichiarazioni rilasciate dal presidente Ascom Alberto Marchiori sulla chiamata in piazza di commercianti, artigiani e partite iva, l'interessato ha precisato che "queste sono state dette a margine di una conferenza stampa - progetto Guida Provincia Ospitale - in modo del tutto generiche e dove è stato specificato che sono in atto incontri e approfondimenti con la Confartigianato per mettere a punto strategie ed azioni comuni nell'organizzazione della manifestazione di protesta".

Per l'Ascom, quindi, resta l'impegno di concertare insieme alla Confartigianato, e alle varie organizzazioni che intendono condividere gli obiettivi della protesta, i contenuti politici e le finalità dell'evento che potrà avere uno sviluppo maggiore anche a livello regionale e del vicino Veneto.

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