Riportiamo di seguito la nota della Camera di Commercio di Pordenone
Vengono segnalati casi di telefonate e/o contatti sospetti, attraverso i quali, utilizzando denominazioni facilmente confondibili con quelle della Camera di Commercio o di altre organizzazioni ufficiali, sono state proposte:
- azioni di sostegno per il pagamento di bollette alle aziende in difficoltà (ad esempio con richiesta di trasmissione via fax delle ultime bollette pagate per energia, gas, ecc.)
- servizi quali iscrizioni ad elenchi e/o di consulenza (ad esempio con richieste di denaro per l'assegnazione di fondi europei da parte di non meglio identificati studi di consulenza comunitaria
- richieste di informazioni anche riservate (es. coordinate bancarie)
- telefonate che annunciano falsi rimborsi al diritto annuale versato sulla base di un non meglio precisato "incarico della Camera di Commercio di Pordenone".
- bollettini di conto corrente con diciture ingannevoli, che possono far pensare ad un pagamento obbligatorio richiesto dall'Ente camerale (es: registrazioni in elenchi o pagamento di presunte "tasse di registrazione" ai titolari di brevetti e marchi).
- proposte di vendita di pubblicazioni: gli studi, le ricerche, i prezzari, le raccolte degli usi non sono oggetto di offerte telefoniche o di contatti diretti in azienda ma sono eventualmente scaricabili dal nostro sito internet o in distribuzione presso i nostri uffici.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha segnalato come ingannevoli:
- casellario Unico Telematico delle Imprese
- Portale Imprese
- i messaggi relativi al Registro del Mercato Nazionale
- alla Guida per fiere ed espositori
- al Registro italiano in internet - per le imprese
Gli adempimenti relativi alle iscrizioni o annotazioni presso la Camera di Commercio sono previsti da disposizioni normative connesse con il ruolo pubblico svolto dall’ente e quindi, si svolgono secondo i principi di legalità, lealtà e correttezza che connaturano l’azione amministrativa nei confronti dei destinatari delle attività e dei servizi.
Attenzione quindi, si invita alla massima cautela. Prima di effettuare qualsiasi pagamento verificare attentamente le clausole contrattuali proposte. La comunicazione ingannevole può rappresentare motivo di invalidità del contratto, i destinatari delle richieste di pagamento possono presentare formale querela alle Autorità giudiziarie competenti.
L’autorità Garante con provvedimenti 26336 e 26337 del bollettino 3/2017, ha stabilito l’irrogazione di una sanzione amministrative per le pratiche scorrette che va dai 50.000 ai 120.000,00 €.
Se la telefonata o il bollettino vi sembrano "sospetti", non esitate a contattare direttamente L’ufficio Relazioni con il Pubblico. Tel. 0434 381211 oppure email: urp@pn.camcom.it
DIRITTO DI RECESSO
Ai sensi dell'art. 52 del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del consumo) il consumatore dispone di un periodo di quattordici giorni per recedere da un contratto a distanza o negoziato fuori dei locali commerciali senza dover fornire alcuna motivazione e senza dover sostenere costi. È consigliabile inviare la lettera tramite raccomandata a/r, per poterne dimostrare l'invio e la ricezione.
Nel sito www.normattiva.it è possibile consultare il Codice del Consumo: tra gli allegati, e precisamente all'allegato 1, è disponibile il modulo B "Modulo di recesso tipo".
l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha realizzato un nuovo Vademecum anti-inganni contro le indebite richieste di pagamento alle aziende. Si tratta di uno strumento divulgativo a favore delle imprese, affinché esse siano adeguatamente informate e dunque in grado di proteggersi da ricorrenti raggiri commerciali posti in essere ai loro danni.
Link al vademecum per le imprese.