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Ceck-up sulla salute delle imprese

“E’ certamente un momento difficile per le nostre imprese del Terziario . Per la prima volta molti settori sono in sofferenza e le prospettive per l’anno che verrà  non ci fanno vedere ancora l’uscita dal tunnel di questa grave crisi economica.Non dobbiamo, però, farci  prendere dalla depressione e dallo sconforto perché adesso serve  maggiore  serenità per essere creativi e combattere con incisività l’attuale congiuntura “.

Così dichiara  Alberto Marchiori presidente dell’Ascom Confcommercio Imprese per l’Italia di Pordenone, secondo cui a  gennaio l’Ascom è pronta con un progetto che intende utilizzare in positivo le informazioni dell’Agenzia delle entrate, che sono i tanto discussi studi di settore. «Il primo programma consentirà di monitorare l’andamento delle aziende – illustra Marchiori – inserendovi i dati, che permetteranno di verificarne lo stato di salute.

Il sistema metterà in evidenza i punti di forza e quelli deboli. Il secondo programma aiuterà lo start up, ovvero indicherà dove conviene ed è possibile, in base alla domanda, e dove invece no, avviare un’attività grazie a un’analisi territoriale e sociale. Si tratta di un progetto che sarà avviato in tutto il nordest e che offre la possibilità di avere una lettura in positivo dei dati che l’Agenzia delle entrate legge solo in negativo.

Intanto, Marchiori fa sapere che la società belga che gestiva Confcommercio International, con sede a Bruxelles e della quale lui era presidente, ha chiuso i battenti e i dipendenti sono stati riassorbiti da Roma.

Il presidente nazionale Sangalli ha conferito al presidente di Pordenone la delega per le politiche comunitarie, che comprende il coordinamento dell’ufficio europeo, i rapporti con il Parlamento europeo e con tutti coloro che rappresentano le Federazioni in sede comunitaria. In particolare a Marchiori è stato chiesto di coordinare il comitato ristretto che si occupa delle città, un progetto da 230 milioni di euro con cabina di regia al ministero, che avrà il compito di tracciare strategie e progetti per lo sviluppo del territorio, con l’intento di ridurre la filiera, coinvolgendo direttamente il mondo rappresentato dall’Ascom.

“Vogliamo creare – ribadisce il presidente di Ascom Confcommercio Pordenone - una progettualità che tenga conto di tutto il contesto, dalla campagna al centro, intercettando le varie opportunità, dalla via del vino a quella della seta, per citare qualche esempio”. Marchiori, poi, guarda con favore al fatto che gli operatori turistici privati, raggruppati nelle proprie associazioni, stiano creando sinergie concrete per lo sviluppo di un flusso turistico reale.

“Sono soddisfatto per quanto si sta ponendo in essere – afferma - su tematiche legate al turismo e riconosco, in questa azione sinergica intrapresa dai tre consorzi (Gorizia, Pordenone e Udine), lo stesso percorso unanimemente indicato in sede europea dai massimi esperti del settore”.Un altro argomento su cui Marchiori sofferma l’attenzione riguarda le aperture domenicali degli esercizi commerciali che, dopo la recente bocciatura da parte del Consiglio regionale dell’emendamento per introdurre il limite di aperture nei grandi negozi, ha visto riaccendersi la discussione.

“Basta scorrere la regolamentazione degli orari dei negozi nella Ue - sottolinea -  per accorgersi che il principio della chiusura domenicale e festiva trova larghissima applicazione. La Regione, se vuole, può scegliere anche perché la differente regolamentazione degli orari a livello nazionale è avallata e non contrastata dalla giurisprudenza comunitaria. In Europa le giornate di apertura sono di gran lunga di numero inferiore”.

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