E' stata pubblicata la circolare del Ministero del Lavoro n. 7/2013 contenente chiarimenti in ordine alla possibilità di utilizzare contratti di collaborazione a progetto per attività svolte nell'ambito di organizzazioni non governative o aventi finalità socio-assistenziali e sanitarie e per le attività dei promoter.
Dopo aver ribadito quanto già espresso nella circolare n. 29/2012, il Ministero si sofferma sulle peculiarità dei due suindicati settori.
Per quanto riguarda l'utilizzo delle collaborazioni a progetto nelle ONG/ONLUS e nelle organizzazioni socio-assistenziali e sanitarie, viene evidenziata la necessità che l'attività del collaboratore sia connotata da elementi di specificità puntualmente declinati nel progetto e finalizzati al raggiungimento di un autonomo risultato entro un definito arco temporale attraverso un'attività con margini di autodeterminazione del prestatore. A titolo esemplificativo, per il settore socio assistenziale, è necessario che il collaboratore possa concordare con il beneficiario della prestazione gli aspetti operativi sulla tipologia di intervento, gli orari di assistenza, etc.
Per quanto riguarda le attività dei promoter, il Ministero esclude la possibilità di rinvenire margini di autodeterminazione tali da far ritenere genuine le relative collaborazioni, pur ricordando che esse possono essere astrattamente riconducibili ad altri rapporti di natura autonoma. Pertanto, nel caso in cui vengano rinvenuti in tali rapporti i caratteri della subordinazione, il personale ispettivo procederà alla loro riconduzione all'alveo della subordinazione.
