Se sei una neomamma, ti ricordiamo che lo scorso anno il Governo ha prorogato per il biennio 2017-2018 la possibilità anche per le lavoratrici autonome e le imprenditrici di richiedere: un voucher per l'acquisto di servizi di baby sitting, o un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia/dei servizi privati accreditati, in alternativa alla fruizione del congedo parentale.
Un piccolo incoraggiante supporto alle madri impegnate in attività in proprio.
Cos'è+
L'articolo 4, comma 24, lettera b), legge 28 giugno 2012, n. 92, ha introdotto in via sperimentale per il triennio 2013-2015 la possibilità per la madre lavoratrice di richiedere, al termine del congedo di maternità ed entro gli 11 mesi successivi, in alternativa al congedo parentale, voucher per l'acquisto di servizi di baby sitting oppure un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, per un massimo di sei mesi. Tale beneficio è stato prorogato anche per l'anno 2016 ed esteso alle lavoratrici autonome dall'articolo 1, commi 282-283, legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità).
A oggi, l'articolo 1, commi 356 e 357, legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017) ha prorogato per il biennio 2017-2018 il beneficio in questione sia per le lavoratrici dipendenti e iscritte alla Gestione separata (nel limite di spesa di 40 milioni di euro per ciascuno dei due anni) sia per le lavoratrici autonome e imprenditrici (nel limite di spesa di 10 milioni di euro per ciascuno dei due anni), ferme restando le disposizioni attuative contenute nei decreti ministeriali 22 dicembre 2012, 28 ottobre 2014 e 1° settembre 2016.
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