Siamo a segnalare che LEA, la nuova società abilitata ad esercitare in Italia l’attività di intermediazione dei diritti d’autore, sta inviando agli esercenti che organizzano intrattenimenti musicali dal vivo un comunicato con il quale sostiene l’esistenza di un obbligo a carico degli esercenti di richiedere preventivamente a LEA i compensi per diritti d’autore, anche se nel programma dell’evento musicale non è presente alcun brano del suo repertorio.
La Federazione ribadisce che questa pretesa è destituita di ogni fondamento ed è pretestuosa in quanto finalizzata ad indurre gli esercenti ad acquistare le licenze forfettarie cd. “Silver” e “Golden”, che consentirebbero agli esercenti di semplificare gli adempimenti burocratici pagando un compenso commisurato all’anno, al semestre, al trimestre o al mese di attività.
Al riguardo, si fa presente che i costi di queste licenze – oltre ad essere esosi, tenuto conto che a detta della stessa LEA solo il 5% del repertorio musicale eseguito dal vivo apparterrebbe al suo catalogo, ed essere parametrati sulla capienza dei locali, che nulla ha a che vedere con i pubblici esercizi – si vanno ad aggiungere a quanto la SIAE continuerebbe a richiedere per l’intero programma musicale eseguito. Infatti, attualmente tra SIAE e LEA non esiste alcun accordo che consenta lo scorporo di quanto pagato a LEA per licenze forfettarie da quanto dovuto a SIAE. In altre parole, per lo stesso repertorio eseguito fino a ieri gli esercenti pagherebbero a due soggetti diversi importi la cui somma sarebbe più alta di quanto pagato fino ad ora.
Peraltro, con comunicazione ricevuta in data odierna la SIAE, evidentemente condividendo le preoccupazioni della Federazione, segnala che la stessa “rischia di ingenerare un rilevante equivoco (…)” e tiene a precisare che “la doppia licenza dovrà essere chiesta solo nel caso in cui, nel corso di un evento con Musica dal Vivo, vengano eseguiti sia brani appartenenti al repertorio della SIAE, sia brani appartenenti a quello tutelato da LEA. Dunque, non vi è alcun automatismo, né obbligo ad ottenere sempre una doppia licenza”.
La FIPE invita gli associati a non aderire alle proposte di tariffe forfettarie di LEA e ribadisce il suggerimento di far verificare e dichiarare agli artisti che i brani eseguiti dal vivo nei loro locali appartengono esclusivamente al repertorio dell’una o dell’altra società, evitando così di chiedere due licenze per lo stesso evento musicale.