L’Assemblea, dal titolo “Impresa, bene comune”, si è aperta con l’intervento del Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, seguito dalla relazione del Presidente nazionale FIPE Lino Enrico Stoppani e dalla lectio magistralis del prof. Giuliano Amato, Presidente emerito della Corte Costituzionale.
Al centro dell’evento, la riflessione sul significato autentico del “fare impresa”: una funzione economica e sociale che costruisce coesione, dignità e benessere, contribuendo in modo determinante alla vita quotidiana e culturale del Paese.
“La ristorazione italiana è molto più di un settore economico: è parte integrante della nostra identità e della nostra comunità” – commenta Fabio Cadamuro. “Essere a Roma per celebrare gli 80 anni di FIPE significa riconoscere quanto il nostro lavoro, anche nei territori, rappresenti un presidio di socialità, cultura e qualità del vivere.”
Sulla stessa linea Federico Mariutti, che aggiunge: “In un momento in cui il comparto continua a evolversi tra innovazione e nuove sfide, FIPE resta un punto di riferimento imprescindibile per tutelare e valorizzare le imprese della ristorazione. La forza della nostra Federazione sta proprio nella rete che unisce i territori e nel dialogo costante con le istituzioni.”
Negli ultimi cinquant’anni il settore del “fuori casa” italiano ha conosciuto una crescita straordinaria: nel 1970 le imprese attive erano poco meno di 154 mila, oggi superano le 323 mila. Un’espansione che testimonia non solo la forza economica del comparto, ma anche la sua centralità nella vita sociale e culturale del Paese.
Leggi la nota stampa completa e la dichiarazione del Presidente Stoppani: https://bit.ly/3JwrJbD
