In vista dell’imminente riapertura degli impianti sciistici, lo scorso 8 febbraio la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha aggiornato le linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita in stazioni e comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali, sulla base dei rilievi formulati dal comitato tecnico scientifico.
Per quel che più interessa il settore della ristorazione, la sezione 5.6 del documento detta una serie di regole applicabili alle attività di ristorazione e di pubblico esercizio in quota:
- i responsabili delle strutture dovranno adottare misure di gestione volte ad assicurare che vengano evitati assembramenti in tutte le fasi del servizio;
- all’interno delle strutture, il servizio bar e ristorazione potrà essere gestito solo con posti a sedere;
- ogni struttura dovrà predefinire il numero massimo di clienti nel locale (sulla base delle regole sul distanziamento definite nel protocollo ristorazione), raggiunto il quale dovrà essere interdetto l’accesso ad altre persone (cfr. cartello Fipe);
- viene suggerito di prevedere sistemi di prenotazione onde evitare il formarsi di assembramenti in orari di massimo afflusso;
- è opportuno prediligere la consumazione all’aperto, inclusa l’ordinazione e la consegna del cibo d’asporto, anche adottando strutture provvisorie;
- l’après ski è consentito solo con posti a sedere nel rispetto delle misure di prevenzione stabilite nei protocolli per la ristorazione e per i pubblici esercizi;
- si suggerisce di prevedere dei sistemi di informazione a valle che comunichino ai turisti che nelle strutture in quota potrà non essere assicurata l’accoglienza laddove sia stata raggiunta la massima capienza dei locali, nonché di porre in essere soluzioni integrate con i gestori di impianti che dovranno regolare i flussi ed alleggerirli in caso di maltempo.
Vengono, inoltre, previste delle misure ad hoc da applicare in caso di condizioni metereologiche avverse (temperature molto basse, bufere di neve ecc.). In particolare, in queste situazioni critiche, la struttura potrà dare riparo ai turisti anche oltre gli orari consentiti, assicurandosi che tutte le persone indossino una mascherina chirurgica. In questa fase non potranno essere somministrati alimenti e, se possibile, si dovrà tenere aperta una porta o una finestra verso l’esterno. È bene sottolineare che nel documento viene dato atto del fatto che le attività di ristorazione in quota costituiscono “un presidio della montagna nel periodo invernale”.