Al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte dal decreto-legge 172 del 18.12.2020, viene riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che, alla data del 19 dicembre 2020, hanno la partita IVA attiva e, ai sensi dell’articolo 35 del d.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633, dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai seguenti codici ATECO:
Al comma 1 si specifica anche che il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° dicembre 2020 ed è erogato nel limite massimo complessivo di 455 milioni di euro per l’anno 2020 e di 190 milioni di euro per l’anno 2021.
In base a quanto previsto dal comma 2, l’agevolazione spetta esclusivamente ai soggetti che hanno già beneficiato del contributo a fondo perduto di cui all’art. 25 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, che non abbiano restituito il predetto ristoro, ed è corrisposto dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo.
L’ammontare del contributo a fondo perduto è pari all’importo già erogato ai sensi dell’art. 25 del decreto-legge n. 34 del 2020 e, in ogni caso, non può essere superiore a 150 mila euro.
Il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi e per gli aspetti procedurali si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui ai commi da 7 a 14 del citato art. 25 del decreto-legge n. 34 del 2020.
L’agevolazione è erogata nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dalla Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final «Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19», e successive modifiche.