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IMU: la protesta delle categorie

Anche le aziende del settore Terziario sono alle prese con il pagamento dell'Imu (imposta municipale unica) il cui termine per il primo acconto è fissato per lunedì 18 giugno.

 

I malumori sono soprattutto per l'aumento di questa imposta che rispetto a quella ultima dell'Ici è davvero considerevole. A parlarne diversi operatori commerciali ormai esasperati per una situazione congiunturale sempre più negativa e che non da alcuna sicurezza per la ripresa  né tanto meno per i consumi.

 

" Non so nemmeno se riuscirò a pagare questa famigerata Imu - spiega Tiziana Favaro vicepresidente Ascom del mandamento di Pordenone nonché albergatrice - . Dopo averci tartassato per bene ora non siamo nemmeno in grado di sostenere la gestione delle nostre aziende. Ogni giorno lavoriamo guardando sempre più al ribasso dei prezzi".

 

Per Giovanna Santin, presidente provinciale del Gruppo Albergatori, il momento è drammatico: "le attività ricettive del territorio sono quelle più colpite dall'imposta perché determinate da superfici maggiori. Nelle nostre strutture registriamo un calo di presenze continuo, causa anche la crisi che ha colpito l'industria dove si sono verificati licenziamenti o trasferimenti di sede".

 

Ma anche dai Pubblici Esercizi si leva un grido d'allarme che preoccupa non poco tutta la categoria. Bruno Scolaro, vicepresidente del Gruppo nonché ristoratore, si dice deluso di questo Governo di tecnici. "Abbiamo ridotto notevolmente il personale nelle nostre attività e in pericolo sono oggi anche i collaboratori familiari. Le materie prime, se di qualità, costano mentre la gente vuol spendere sempre meno. I pochi coperti non garantiscono più la sopravvivenza dei locali pubblici, da sempre considerati attività con funzioni sociali e di ritrovo per le comunità locali. Credo che neppure io - precisa Scolaro - riuscirò a pagare l'Imu".

 

E sull'anticipo di questa prima rata non si placa neppure la protesta di Maurizio Fioretti, responsabile provinciale per il settore Federmoda di Confcommercio:  "in questo momento fra i colleghi il disagio è forte di fronte a una situazione a dir poco insostenibile. Non c'è crescita. I nostri investimenti  di anni sono in un colpo solo svaniti nel nulla. Le banche non ci aiutano e la ripresa è lontana; mentre la classe politica è ancora latitante e piena di sprechi. A questo punto - sottolinea Fioretti - non si vuol capire che di questo passo anche il settore del Commercio sarà costretto a licenziare i propri dipendenti".

 

E per chi non paga la prima rata dell'imposta la sanzione è pari al 3 per cento (1/10 del 30%) se il pagamento viene eseguito entro 30 giorni dalla data di scadenza del termine; al 3,75 per cento (1/8 del 30%) se il versamento viene effettuato con ritardo superiore ai 30 giorni, ma entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione o denuncia Imu relativa all'anno in cui la violazione è stata commessa.

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